Cosa sono gli infusori?
Buona parte dei pesci di piccola taglia che alleviamo nei nostri acquari necessitano di infusori per nutrirsi allo stadio larvale. Quelli che comunemente chiamiamo con questo nome sono microrganismi che si nutrono di batteri (e in alcuni casi alghe unicellulari) prodotti dalla decomposizione di materiale organico di origine vegetale in acqua (come per esempio negli stagni, in cui possiamo notare in infusione erba e foglie varie).
Tra questi microrganismi abbiamo amebe, rotiferi, vorticella, euglena e molti altri. Quelli che interessano di più a noi acquariofili però sono i ciliati (parameci), osservabili anche ad occhio nudo aiutandoci con una provetta e una torcia.
Normalmente le nostre vasche ospitano una discreta popolazione di parameci, ma dopo anni e parecchie generazioni di piccoli pinnuti cominciano a scarseggiare e diventare insufficienti per alimentare nuove larve appena nate.
Arrivando al dunque: corsa fare in questi casi?
Di sicuro in primis una bacinella (tipo Samla per esempio) di almeno 10-20 litri da mettere in giardino o in terrazzo o sul balcone in modo che prenda sole durante la giornata. Riempitela con acqua dell’acquario, qualche foglia, potature varie, legnetti, lapillo, il teschio, il galeone e il templio greco che vi hanno detto di togliere dall’acquario
Ora aspettate l’esplosione di filamentose..
In questo genere di vaschette gli infusori (parliamo sempre in particolare di parameci) saranno stagionali. Ci saranno mesi in cui ne troviamo tantissimi esempio marzo/aprile e ottobre/novembre a seconda delle temperature, mesi in cui ce ne saranno meno. Quindi una volta che avrete imparato ad osservare le vostre colture vi potete regolare con le riproduzioni dei pesci di conseguenza.
Domanda: ma se volessi riprodurre i miei pesci in un mese in cui gli infusori non sono sufficienti?
Ho notato che nelle mie vasche esterne gli infusori scarseggiano nei mesi più bollenti e in quelli più gelidi.
Ci sono vari metodi come la buccia di banana, o altra frutta, il cavolo.. Ma visto il terribile odore e l’elevato carico batterico io non li uso, ma è un problema mio.. Li faccio diversamente.
Prendo due o più ciotole dei miei gatti (anche se non è del gatto va bene lo stesso), le riempio con acqua della famosa bacinella esterna e una bella manciata di alghe filamentose e le appoggio sull’acquario (mettetele dove vi pare, anche sulla scrivania va bene ).
Metto anche un vasetto di plastica (quello delle piante tutto bucherellato) tagliato per fare un supporto per la provetta, riempio la provetta di acqua e la sistemo capovolta sopra il vasetto.
Copro con un cartoncino nero.
Le alghe deperiranno un po’ alla volta andando a fornire cibo ai ciliati. Tramite la provetta e una torcia possiamo monitorare giorno per giorno il quantitativo di parameci. In genere dopo una quindicina di giorni è possibile somministrarli.
Un po’ particolare come coltura ma di sicuro molto interessante anche da osservare!
Buon esperimento! e ti aspettiamo nel forum: http://www.spazioacquario.it/index.php
Autrice: Anubias
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