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Cambio dell’acqua nell’acquario d’acqua dolce

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Un’operazione sulla quale si sentono innumerevoli pareri anche opposti è quella del cambio dell’acqua. Il neofita alla fine ne risulta confuso, soffocato da mille pareri con la conseguenza che non sa come procedere nel proprio acquario.

Le domande sono sempre quelle, ma le risposte cambiano di volta in volta:

  • Ogni quanto tempo cambiare l’acqua?
  • Quanta acqua devo cambiare?
  • Serve davvero cambiare l’acqua?
  • Che acqua utilizzo per il cambio?

Chi ha ragione?

Come sempre in acquariofilia, la risposta è: dipende.

Dipende dalla specie ospitata, dall’allestimento, dalle abitudini. L’unico approccio sbagliato è quello di non far maturare un acquario e cambiare l’acqua ogni giorno in grande quantità, magari togliendo il pesce e mettendolo in un altro contenitore: ecco, quello è sbagliato (salvo per vasche di cura/quarantena/ alcune riproduzioni).

cambio dell'acqua acquario_acqua_dolce_cambio_dell'acqua_acquario_tropicale

quanto, come e quando cambiare l’acqua nell’acquario d’acqua dolce?

Quando cominciare a fare il cambio dell’acqua?

Questa è una domanda che nella maggioranza dei casi trova facile risposta: non faccio cambi d’acqua durante il mese di maturazione (il mese che va dall’avvio dell’acquario alla fine del picco di nitriti).

Le eccezioni esistono anche durante la maturazione: alcuni fondi particolari vanno saturati, e questo comporta il reintegro dei sali tramite i cambi d’acqua, ma sono appunto aspetti particolari che vanno valutati volta per volta con il produttore del fondo.

Perché cambiare l’acqua in un acquario?

Cambio l’acqua fondamentalmente per abbassare gli inquinanti, questo è valido sempre, cambiare parte dell’acqua aiuta a tenere i nitrati attorno a 10 mg/litro.

Tuttavia in molti acquari ben popolati e ben piantumati, i nitrati (e i fosfati) devo integrarli, ma questo non significa che possa rinunciare totalmente al cambio dell’acqua; anche in presenza di una fertilizzazione costante, un cambio d’acqua può reintegrare ed equilibrare i sali disciolti.

Cambiare l’acqua ha anche un effetto stimolante per alcune specie; di contro, altre necessitano della cosiddetta acqua vecchia per riprodursi, quindi i cambi andranno evitati.

Attraverso i cambi dell’acqua, posso introdurre acqua più o meno dura di quella in vasca e più o meno acida, variando così leggermente i valori per applicare una stagionalità. Oppure introdurre acqua più fresca e tenera per stimolare alcuni pesci a deporre.

In ultima, anche se il fenomeno non è ben chiaro, cambiare l’acqua a intervalli ravvicinati e con cambi del 10-20% pare aiuti a tenere sotto controllo lo sviluppo di alcune alghe come le BBA, anche se gli inquinanti sono bassi; viceversa in altre situazioni cambi troppo frequenti penalizzano le piante e rendono le alghe presenti più competitive.

Personalmente in passato ho notato miglioramenti su alghe nere a pennello aumentando i cambi d’acqua, mentre altri acquariofili con altre alghe hanno visto dei peggioramenti, sicuramente se ci sono errori di gestione non saranno i cambi d’acqua a risolvere la situazione.

Quanta acqua cambiare e con che intervallo eseguire il cambio d’acqua?

Anche qui i pareri, e le esigenze dell’acquario cambiano molto in base alla popolazione. Si spazia da cambi importanti (anche del 50% dell’acqua totale ) fino a cambi molto modesti del 10%.

Inoltre in acquari con pesci che sporcano molto e con poche piante o nessuna pianta i cambi devono essere più ravvicinati e di maggiore intensità.

In media, molto indicativamente, in un acquario ben progettato è sufficiente un cambio del 10% a settimana o del 20% ogni 15 giorni, se proprio vogliamo dare una regola, ma anche qui non muore nessuno se i cambi sono più dilazionati, specie in acquari molto maturi.

Tutto questo molto indicativamente, ci tengo a sottolinearlo: pesci molto prolifici, oppure che sporcano molto rendono necessari cambi più corposi; di contro ci sono pesci che mal sopportano cambi frequenti oppure acquari che necessitano di cambi solo a intervalli molto lunghi.

Che acqua inserisco in acquario per il cambio?

L’acqua per il cambio può essere preparata in maniera diversa, a seconda degli obiettivi e della popolazione che ospito in vasca.

Può essere semplicemente acqua dura di rete lasciata a decantare, qualora in acquario abbia una popolazione che vuole durezze alte e pH basico, premettendo che l’acqua di rete è tipicamente dura e con pH basico, ma ciò non è scontato.

Decantare l’acqua dell’acquedotto significa lasciarla in un secchio o una tanica aperta per 12-24 ore oppure aggiungervi il biocondizionatore, al fine di far evaporare il cloro o le cloroammine.

Inoltre decantando con il biocondizionatore si legano e depositano i metalli pesanti, però quanti metalli siano presenti nella vostra acqua di rete è tutto da dimostrare. L’acqua sarà portata alla stessa temperatura di quella in vasca, oppure a qualche grado di meno per stimolare alcune specie alla riproduzione.

Se la popolazione necessita di acqua tenera e pH acido, sarà necessario procedere a tagliare l’acqua del cambio con acqua di osmosi inversa che ha durezze quasi uguali o uguali a zero, in modo da mantenere o abbassare le durezze in vasca.

Per capire quanta acqua di osmosi inversa debba utilizzare, è necessario una proporzione (per semplificare la vita assumiamo che l’acqua di osmosi inversa abbia durezze pari a zero):

(Gh desiderato/Gh di partenza) *100= % di acqua di rete nel cambio (la rimanente percentuale va coperta con acqua di osmosi)

(Kh desiderato/Kh di partenza) *100= % di acqua di rete nel cambio (la rimanente percentuale va coperta con acqua di osmosi)

Se l’acqua della nostra rete è di cattiva qualità, ad esempio se contiene troppi nitrati, oppure per specie particolari possono essere usati sali che ci permettono di arricchire l’acqua di osmosi fino ad ottenere al KH e GH desiderato.

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Varie taniche, utili per preparare l’acqua.

Come si esegue il cambio dell’acqua?

Per prima cosa, dotiamoci di uno straccio o di un vecchio asciugamano che disporremmo a protezione del pavimento, tanto per non rischiare padellate dai coinquilini. Per togliere l’acqua è possibile utilizzare un tubo di gomma e un secchio, o da aereatore, oppure di diametro maggiore.

Attenzione: se durante il cambio d’acqua il livello scende sotto la linea indicata sul termo-riscaldatore e del filtro, questi possono danneggiarsi; in tal caso vanno staccati preventivamente.

In commercio ci sono anche tubi di gomma con pompette manuali per l’innesco, senza dover succhiare per far partire il sifone.

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Un tubo in gomma con pompetta manuale all’estremità.

Durante il cambio posso passare con il tubo nei punti dove si accumula sporco eccessivo, in modo da eseguire una buona pulizia della vasca, senza tuttavia insistere troppo: anche il deposito, se non eccessivo, è utile per la microfauna e per la flora batterica della vasca.

Personalmente io utilizzo un tubo di 6 mm di diametro per togliere i primi litri e pulire la vasca, poi finisco il lavoro con uno di diametro superiore, di circa 10 mm. Su vasche  più capienti, ovviamente si andrà ad aumentare il diametro del tubo.

Attenzione: alcuni pesci molto curiosi, possono avvicinarsi troppo al tubo, rischiando di finire nel secchio durante il cambio dell’acqua, cercate di proteggere l’aspirazione con le dita.

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Una pinza può essere utile per tenere fermo il tubo durante lo svuotamento.

Una volta tolta dall’acquario, l’acqua di scarto può essere utilizzata per innaffiare le piante. Non si spreca nulla!

Tolta l’acqua, non resta che dare una pulita ai vetri, magari con della lana di perlon e prepararsi a rimettere l’acqua preparata in precedenza.

Per la maggior parte delle specie durante il riempimento è sufficiente preoccuparsi che l’acqua nuova in caduta non stravolga l’ambiente; tuttavia alcune specie necessitano di un inserimento dell’acqua a goccia a goccia.

All’uopo si utilizza una bottiglia, un innaffiatoio, una tanica, a seconda delle dimensioni della vasca. Per evitare il  mal di schiena durante il riempimento, è sufficiente una pompa con una buona prevalenza nel secchio, così facendo il getto della pompa arriva direttamente in vasca. Oppure mettendo il secchio con l’acqua da inserire su una scala, e inserendo l’acqua per caduta.

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Inserimento dell’acqua per caduta.

Anche in questo caso speriamo di aver risposto alle vostre domande, o comunque di avervi fornito degli spunti interessanti di riflessione, per il resto vi aspettiamo nel nostro forum.

Autore: Ale87tv

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